Ciao a tutti, è passato tanto tempo da quando desideravo approfondire questo importante argomento riguardante la salute mentale, specialmente per noi compositori che operiamo in un settore tanto creativo quanto stressante. Finalmente oggi ho deciso di dedicare il giusto tempo e spazio per discutere di un tema che mi sta molto a cuore e che ritengo meriti maggiore attenzione e consapevolezza, soprattutto in Italia.
Come sapete, questa giornata è dedicata alla prevenzione delle malattie mentali e credo non esista momento migliore per parlarne apertamente. Il mio intento è far luce sul legame esistente tra il benessere psicologico, il processo compositivo e il mondo del cinema. Prima di addentrarmi nell’argomento, desidero mostrarvi alcuni interessanti studi e ricerche che ho salvato sul mio tablet, in modo da fornirvi una panoramica iniziale delle tematiche che andremo ad affrontare.
Non voglio certo affermare che tutti i musicisti e compositori siano da considerarsi “un po’ matti”, tuttavia la storia della musica ci presenta numerosi esempi di grandi artisti che hanno dovuto confrontarsi con disturbi quali la depressione. Pensiamo a Mussorgsky, Berlioz e Skrjabin, solo per citarne alcuni, la lista purtroppo è molto più lunga.
https://www.cmuse.org/seven-composers-and-their-mental-illnesses/
Il punto che desidero sottolineare non riguarda l’etichetta del “compositore eccentrico”, bensì una maggiore consapevolezza rispetto alla particolare sensibilità che contraddistingue coloro i quali decidono di intraprendere una carriera nelle arti.
FEATURE | It’s Time To Talk About Classical Music’s Mental Health Problem
Come premessa generale, vorrei porre l’accento sul fatto che in Italia si parla ancora troppo poco di salute mentale, limitandosi quasi esclusivamente a casi di cronaca o emergenze. Nel nostro paese tendiamo a considerare normali anche problematiche comuni, classificandole come eccezioni. Se invece prestassimo la dovuta attenzione a questo importante tema, normalizzandolo come facciamo con l’igiene dentale o i controlli medici periodici, sicuramente ne trarremmo grande beneficio.
Anni fa, a causa dello stress lavorativo, ho sperimentato sulla mia pelle alcune importanti rivelazioni. Mi sono reso conto che tutti abbiamo le nostre debolezze e che non esiste alcuna vergogna nel riconoscerle. Un tempo ero convinto che lo stress fosse gestibile e addirittura produttivo, tanto da vantarmi delle mie scarse ore di sonno e del mio impegno costante. Questa concezione, purtroppo comune anche tra molti colleghi, soprattutto sui social, non fa altro che alimentare un mito dannoso che nuoce gravemente alla nostra salute.
Spero davvero che in tanti possano sopportare a lungo gli effetti negativi dello stress, tuttavia prima o poi dovremo fare i conti con le nostre fragilità, che si manifestano non solo attraverso squilibri psicologici ma anche piccoli disturbi fisici, spesso sottovalutati nella nostra società.
Ora desidero mostrarvi alcuni interessanti articoli emersi negli ultimi anni, che approfondiscono temi come “Disturbi d’ansia e depressione nei compositori” e “Salute mentale dei compositori di colonne sonore”.
Anxieties and Depression Disorders in Composers’
Mental Health and Film Composers
Secondo statistiche attendibili, i compositori di musica per il cinema presentano un rischio dieci volte superiore di soffrire d’ansia e tre volte maggiore di disturbi del sonno, rispetto ad altre professioni.
L’Australian Guild of Film Composers ha condotto ricerche per comprendere meglio le cause di tale vulnerabilità. Tra i fattori individuati vi sono guadagni spesso bassi e irregolari, poca stabilità lavorativa, un ambiente altamente competitivo e la sindrome dell’impostore, così comune nel nostro settore. Senza considerare poi la costante pressione legata ai brevi tempi di consegna e la paura del rifiuto.
Insomma, il mestiere del compositore non consiste solo nell’essere geniali, bensì nell’essere pronti alle opportunità e capaci di gestire efficacemente lo stress.
https://www.classicfm.com/music-news/classical-industry-mental-health-survey/
https://musiciansunion.org.uk/health-wellbeing/mental-health-and-wellbeing
https://www.billboard.com/lists/stars-mental-health-issues-struggles/
https://timothy-mann.com/blog/2020/2/17/rbv6kw2vmdask3xf7lsotoizvfyrd2
Dobbiamo essere consapevoli delle nostre debolezze ed evitare di vergognarcene, poiché la salute mentale riguarda tutti e non indica alcuna fragilità personale. Se ci sentiamo in difficoltà, parlarne apertamente con amici, familiari o un esperto può rivelarsi davvero prezioso. Spero che questa riflessione possa contribuire a normalizzare un tema ancora troppo tabù, soprattutto in Italia.
Nel seguente articolo vengono forniti anche dei consigli pratici:
https://shesaid-so.medium.com/top-ten-tips-for-self-care-as-a-media-composer-e4ae627467b1
1. “Suonare gli strumenti” – Catherine Joy (compositrice)
Suonare il pianoforte, la chitarra, unirsi a un coro, suonare con gli amici o da soli. Qualsiasi cosa facciamo, dobbiamo suonare. È importante mantenere le nostre abilità e ricordarci di goderci la musica. Non deve essere solo lavoro, ma anche tempo di gioco.
2. “Consapevolezza” – Prince Laryea (coach di vita creativa)
Essere consapevoli di sé stessi e degli altri è una competenza estremamente utile. È importante ricordare che siamo esseri umani e che le persone sono diverse. Non tutti reagiranno allo stesso modo alle cose. Dobbiamo essere attenti a come le persone reagiscono a noi e come reagiamo agli altri per diventare più sicuri, proattivi e positivi.
3. “Pilates” – Anne Nikitin (compositrice per il cinema)
La salute mentale e fisica è prioritaria. Mangiare bene, idratarsi e dormire a sufficienza sono fondamentali. Dobbiamo fare esercizio regolare e prestare attenzione alla postura. Anche uno stretching breve dopo il lavoro è benefico.
4. “Tempo all’aperto” – Vince Pope (compositore per il cinema)
Dovremmo cercare di prendere aria fresca ogni giorno, anche solo per portare fuori la spazzatura. Anche se lavoriamo a tutte le ore, dobbiamo ricordare gli effetti positivi di uscire all’aperto. La luce naturale e l’ossigeno possono aumentare la produttività e ridurre lo stress.
5. “Vestirsi per andare a lavorare” – Anne Nikitin (compositrice per il cinema)
Anche se lavoriamo da casa, vestirsi invece di stare in pigiama può avere un effetto positivo sulla produttività. Ci fa sentire come se stessimo andando al lavoro e può facilitare l’uscita di casa.
6. “Essere organizzati” – Catherine Joy (compositrice per il cinema)
L’organizzazione in ogni aspetto della vita può aumentare la produttività. Dovremmo pianificare le nostre giornate, separare il tempo per le email, il tempo senza email e il tempo dedicato alla composizione. È importante categorizzare i file e pianificare in anticipo.
7. “Chiedere aiuto è OK” – Vince Pope (compositore per il cinema)
Dobbiamo chiedere consiglio se ne abbiamo bisogno e non avere paura di farlo. È importante chiarire eventuali dubbi o difficoltà. La chiarezza è essenziale come compositore.
8. “Avere una routine e rimanere concentrati” – Catherine Joy (compositrice per il cinema)
Avere una routine può aiutare a creare struttura e liberare spazio mentale per la creatività. Scrivere su un lavagna cosa stiamo facendo in studio può aiutare a rimanere concentrati.
9. “Capire come pianificare il tempo libero” – Tim Morrish (compositore per il cinema)
Dopo un progetto, è importante pianificare del tempo libero per evitare il burnout. Prendere una pausa, fare una vacanza o passare del tempo con amici e familiari è essenziale per ricaricarsi.
10. “Prosperità invece di scarsità” – Catherine Joy (compositrice per il cinema)
Non dobbiamo confrontarci con gli altri compositori. Ognuno ha un background diverso e può portare un valore unico alla composizione. Lavoriamo insieme, cresciamo insieme e coltiviamo collaborazioni straordinarie.
In sintesi, i consigli suggeriscono l’importanza di prendersi cura di sé stessi, essere consapevoli degli altri, essere organizzati, e cercare il supporto quando necessario. Promuovono anche l’importanza di equilibrare il lavoro con il tempo libero e di evitare il confronto con gli altri per favorire la collaborazione e la crescita personale.
Di seguito un altro articolo della PRS, la pratica della Musica e la sua fruizione sicuramente possono alleviare lo stress, discorso diverso per chi invece decide di intraprendere una carriera musicale:
https://www.prsformusic.com/m-magazine/features/career-music-damaging-mental-health-new-study-finds
Un sito dedicato ESCLUSIVAMENTE ai compositori ed alla loro salute mentale: https://www.composerwellbeing.co.uk/
Mi interessa molto conoscere le vostre esperienze e opinioni, continuiamo insieme questa importante discussione.