Oscar (Academy Awards) regole e costi maxrebo, January 21, 2024January 21, 2024 Oggi affrontiamo nuovamente l’argomento degli Oscar, degli Academy Awards. La votazione per le nomination è stata chiusa di recente il 16 gennaio, e l’annuncio delle candidature avverrà il 23. Sto parlando di questo perché ogni anno realizzo un breve video che riguarda l’Academy, le colonne sonore e i meccanismi che portano alle votazioni. Quest’anno affronto l’argomento con maggiore interesse e esperienza, poiché il film a cui ho lavorato, “My Love Affair with Marriage”, è in corsa per un’eventuale candidatura agli Oscar. È importante notare la differenza tra candidatura e nomination; la colonna sonora e la canzone del film erano anche in lizza, ma purtroppo non si sono qualificate nella shortlist. Per quanto riguarda le colonne sonore e le canzoni infatti, il numero di partecipanti era elevato, con circa 100-110 canzoni e 94 colonne sonore in gara. Prima di Natale, il 21 dicembre, è stata effettuata una prima selezione, riducendo il campo a 15 candidati. Purtroppo, la nostra non è riuscita a superare questa fase, ma era abbastanza prevedibile. Tuttavia, rimaniamo ancora in lizza per la categoria miglior film di animazione, almeno per qualche giorno. Ho deciso di pubblicare questo articolo ora, durante questa fase di limbo, in cui siamo ancora in competizione ma non abbiamo ancora ottenuto una nomination. Ho scritto diversi articoli in passato riguardanti i meccanismi che regolano l’Academy. In particolare, ho affrontato dettagli su alcune regole, poiché queste normative possono variare di anno in anno e rimangono inalterate.È interessante comprendere i costi associati, poiché ciò può offrire una prospettiva sui meccanismi che regolano l’Academy. Solitamente, il primo passo è assicurarsi che il film sia eleggibile, e a tal fine, si possono consultare le regole sul sito oscars.org, dove sono preseti tutte le scadenze e le pagine dedicate alle regole e all’eleggibilità. Le normative, che variano di anno in anno, possono essere scaricate in formato PDF per un’analisi più approfondita. Mentre registi e compositori di grandi studi possono avere figure dedicate a questo aspetto, le produzioni più piccole e indipendenti, come la nostra, devono affrontare direttamente queste questioni, abbiamo dovuto seguire tutte le regole attentamente per evitare l’esclusione dalla competizione. Il regolamento è molto dettagliato e spiega le regole principali per essere eleggibili. Riassumendo, il film deve essere un lungometraggio di almeno 40 minuti, con specifiche sul formato come 35 mm, 70 mm o 24-48 fps. Il film deve essere uscito in teatro tra il 1º gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, in una proiezione ufficiale. Ciò implica che la proiezione deve essere avvenuta in una data specifica e deve essere stata distribuita in una specifica area commerciale per almeno sette giorni consecutivi. L’area di distribuzione deve includere almeno una delle seguenti: la città di New York e dintorni, la Bay Area di San Francisco, Chicago o Atlanta. Inoltre, il film deve avere almeno tre proiezioni al giorno per ciascuno di questi sette giorni consecutivi, con almeno una proiezione che avviene tra le 6 del pomeriggio e le 10 di sera. Per quanto riguarda la colonna sonora, esistono regole specifiche, soprattutto per la canzone, che deve essere composta appositamente per il film. Non è ammesso l’uso di canzoni preesistenti, e almeno il 35% della musica deve essere stata scritta originalmente per il film. Questo assicura che la bellezza e l’originalità della musica non siano compromesse dalla presenza di brani musicali di repertorio. È importante rispettare tali regole, in quanto i documenti relativi a tali aspetti devono essere caricati sul portale ufficiale dell’Academy. E’ necessario presentare il CUE SHEET preciso fornendo una dichiarazione dettagliata in cui sono elencati tutti i brani, sia quelli originali che quelli di repertorio, presenti nella pellicola. Questa dichiarazione deve comprendere gli autori, il minutaggio e l’editore, fornendo tutte le informazioni richieste. In questa dichiarazione, si specifica il cronometraggio della colonna sonora originale, indicando la percentuale di musica originale rispetto a quella di repertorio. Ci sono quattro categorie da considerare. La prima è la musica originale, che è di nostro interesse. La seconda riguarda la musica precedentemente utilizzata, ovvero quella composta da un compositore per un film precedente o per un sequel. Ad esempio, brani tratti da “Il Signore degli Anelli” o “Star Wars” potrebbero rientrare in questa categoria se ci sono temi o melodie presenti anche in film precedenti, devono essere indicati. La terza categoria è la musica diegetica, cioè la musica proveniente da una radio o da altra fonte esterna, anche se è originale. È importante prestare attenzione a questa categoria. La quarta categoria riguarda le canzoni, e qui è essenziale considerare la quantità. Se il numero di canzoni è troppo elevato e prevalente rispetto alla musica originale, dove per musica originale si intende quella di sottofondo che non è suonata o cantata in scena, il film potrebbe essere squalificato (la musica originale ripeto deve essere almeno il 35%, secondo le regole). Occorre anche consegnare lo spartito musicale (sheet music) per pianoforte e voce, comprensivo delle parole. Tali documenti devono poi essere caricati sul portale ufficiale, seguendo le procedure stabilite. Dunque, una volta completata questa fase, che è totalmente gratuita, entriamo nel tema dei costi associati a vincere un premio Oscar. Vediamo ora quali sono tutte le spese necessarie. Per ottenere la nomination all’Oscar, è essenziale essere votati dai membri dell’Academy della propria categoria. Se un film (o una colonna sonora) riceve un certo numero di voti favorevoli, c’è la possibilità di entrare nella shortlist e successivamente nelle nomination. Ma come si ottengono questi voti? Chi sono i votanti? I votanti sono i membri dell’Academy. La lista ufficiale non è segreta, ma neanche pubblica. Tuttavia, è possibile ricostruirla con impegno e attenzione. I membri dell’Academy devono vedere il film e ascoltare la colonna sonora per poterla votare. La valutazione è basata sul contesto del film, e i membri possono vedere il film al cinema o tramite uno degli screener (, ma non è consentito contattarli direttamente. Non si possono inviare screener del film o link per visualizzarlo su piattaforme come YouTube, Vimeo o Netflix. Per inserire il film nella piattaforma degli Oscar, c’è un costo associato. Sebbene non sia obbligatorio, è un’opportunità che può avere un costo significativo, specialmente per un produttore o regista indipendente (parliamo di circa 20mila euro). Una volta che il film è nella piattaforma, è importante comunque ricordare che non è possibile contattare direttamente i membri dell’Academy, almeno non in modo privato. Esiste un unico modo per inviare queste email ai membri dell’Academy, cercando il loro voto o almeno la loro considerazione per il film in questione. Tuttavia, inviare queste cosiddette “e-blast”, ovvero una campagna di email di massa, ha un costo considerevole. Si parla di $500 a $1000 per inviare una sola email a un membro dell’Academy. Un articolo su deadline.com fornisce una panoramica dettagliata dei costi associati a questo processo, elencando tutti i prezzi. https://deadline.com/2023/10/oscars-campaign-fees-rising-1235585681/ Va notato che durante il periodo tra novembre e dicembre, i membri dell’Academy ricevono un grande volume di email di questo tipo, molte delle quali vengono spesso eliminate senza nemmeno essere lette. Quindi, anche se si possono affrontare questi costi, potrebbero non essere molto efficaci. Nel corso della campagna per gli Oscar di quest’anno ho avuto modo di confrontarmi con molti altri professionisti, cercando consigli su come affrontare questo complesso e stressante percorso. In molti casi, si consiglia di assumere un publicist specializzato in colonne sonore, il cui costo può variare dai 3000 ai 5000 euro al mese. Questo professionista avrebbe il compito di gestire le relazioni pubbliche, inclusa la campagna per gli Oscar durante la fase preliminare, che può durare un paio di mesi e comportare un costo totale di circa €10,000. Questo aspetto della strategia ha lo scopo di ottenere il massimo numero possibile di interviste, sia in podcast che su riviste di rilievo come Variety, Hollywood Reporter, Deadline e IndieWire. Queste riviste sono generalmente considerate le più lette dai membri dell’Academy. Ogni tipo di apparizione sui media è di fondamentale importanza ma è chiaro che se questi articoli non vengono letti dagli specifici votanti, sono poco utili. La possibilità che un membro dell’Academy veda un film infatti è più elevata se viene a conoscenza della sua esistenza tramite la stampa specializzata o tramite il proprio cerchio ristretto di colleghi. Tuttavia, essendo spesso professionisti molto occupati, non è scontato che riescano a dedicare tempo a film meno noti. Tra Novembre e Dicembre, i membri dell’Academy sono sommersi mail e da articoli, da webinar ed incontri pubblici ed i film da vedere sono sempre tantissimi, più il film o la colonna sonora guadagnano attenzione generale più è probabile che, nel poco tempo libero, un membro dell’Academy decida di vedere quello specifico film e magari di votarlo. È stato sottolineato che se il film non ha già avuto un grande successo di pubblico e di critica, l’investimento in una campagna pubblicitaria potrebbe non essere efficace. Anche se un publicist può procurare interviste e gestire le relazioni pubbliche, il suo impatto può essere surclassato dagli studi cinematografici che hanno risorse finanziarie enormi e possono permettersi campagne pubblicitarie massicce. È interessante riflettere sulla natura del premio Oscar, che non necessariamente premia il merito o la bellezza intrinseca di una colonna sonora o di un film. Film meno noti, nonostante abbiano attori e registi eccezionali, potrebbero non ottenere una nomination a causa di una minore visibilità, scarsa pubblicità o distribuzione limitata. Proprio per questo spesso, la vittoria agli Oscar è influenzata dal potere economico e pubblicitario di grandi network e studi cinematografici. Negli ultimi anni la competizione si è estesa alle grandi piattaforme, poiché i film vengono consigliati agli spettatori in base a algoritmi e strategie pubblicitarie, creando uno spazio competitivo aggiuntivo per i premi cinematografici. I film di animazione in gara quest’anno sono ben 33 ed i più conosciuti sono proprio quelli che riguardano un pubblico per bambini e quelli usciti per le piattaforme di streaming. Nonostante i membri dell’Accademia, specialmente per la categoria animazione, non siano certo ignoranti e riconoscano l’eccellenza nell’animazione, è probabile che, in un panorama così vasto, film di cui si è parlato di più abbiano maggiori probabilità di essere visti. È interessante notare che molti di questi membri potrebbero essere dipendenti della Pixar o della Disney, date le numerose nomination ricevute da queste società in passato. La predominanza di film di queste case di produzione potrebbe essere il risultato anche del fatto che molti dei votanti sono dipendenti di queste due aziende, è importante sottolineare che il numero esatto di membri con questa affiliazione non è noto, ma è plausibile che siano in numero significativo. Il meccanismo che porta i membri a invitare altri membri nell’Academy infatti può contribuire a questa tendenza, con quelli affiliati a Disney e Pixar più propensi a invitare i loro colleghi di lavoro. In questo modo, il numero maggiore di membri provenienti da queste società potrebbe influenzare indirettamente le scelte nelle nomine. Tutto ciò solleva interrogativi sulla meritocrazia e sulla visibilità di opere d’arte di valore che potrebbero non ricevere la stessa attenzione a causa delle dinamiche di industria e pubblicità. Ricordiamo che gli Oscar sono stati istituiti dai grandi studi cinematografici per riconoscersi reciprocamente, quindi non possiamo ignorare questa realtà. Gli Oscar sono essenzialmente un riconoscimento dell’industria, dove l’industria stessa promuove i suoi successi. Quindi, sebbene ci sia un elemento artistico coinvolto, non è necessariamente la caratteristica primaria per ottenere una nomination o vincere un premio Oscar. L’industria cinematografica, rappresentata dagli Oscar, è influenzata principalmente dalle grandi case di produzione. È normale che le industrie più attive e potenti abbiano una maggiore influenza e voce in capitolo. Disney, Pixar, Netflix, Warner Brothers e altri grandi studi cinematografici non solo detengono un potere economico considerevole ma esercitano anche un’importante influenza nel contesto degli Oscar. Questo aspetto è fondamentale per comprendere meglio i meccanismi sottostanti, evitando di sorprendersi ogni anno chiedendosi perché un determinato film non ha vinto, mentre un altro ha ottenuto il riconoscimento. La dinamica di industria e influenze economiche gioca un ruolo significativo nella selezione e nella premiazione degli Oscar. Tutto ciò che è stato discusso finora riguarda esclusivamente le nomination e non la vittoria degli Oscar. Infatti, il processo di selezione dei vincitori è un’entità separata. Per le nomination, votano membri specifici provenienti dai settori coinvolti, ad esempio, per le colonne sonore, partecipano membri del Music Branch composti da musicisti e cantanti. Gli attori votano per gli attori, i registi per i registi e così via. Per quanto riguarda invece la vittoria dell’Oscar, tutti i membri dell’Accademia, che possono includere personalità come Jennifer Lawrence e Brad Pitt, votano per determinare quale delle cinque pellicole, documentari o colonne sonore meritino di ricevere la statuetta. Questa fase coinvolge un gruppo più ampio di votanti rispetto alle nomination e include una vasta rappresentanza di professionisti dell’industria cinematografica. In tal modo, la fase di vittoria può essere percepita come un processo più inclusivo e rappresentativo dell’intera comunità cinematografica anche se magari meno specifico e meritocratico e più basato sulle pubbliche relazioni. Anche in questo caso, una volta che sono state annunciate le nomination, i membri dell’Accademia tendono a votare per le opere più conosciute, quelle che hanno ricevuto più copertura mediatica e interviste. Tutti i premi che precedono gli Oscar (Golden Globes, Bafta, Annie Awards in primis e specifici per la musica gli Hollywood Music in Media Awards e gli SCL AWARDS) contribuiscono alla visibilità del film, più un film viene premiato, più attenzione riceve e più persone lo vedono. I costi delle submission a tutti questi premi (e le relative e costosissime campagne pubblicitarie) devono essere altresì tenuti in considerazione se si ha la lungimiranza di avere come obiettivo a lungo termine una nomination all’Oscar. È importante notare che, in questo contesto, i membri dell’Accademia potrebbero essere un po’ distratti e votare in fretta, talvolta senza aver visto tutti i film in competizione, basandosi sulla percezione che un film stia raccogliendo molti premi. Questo fenomeno può essere paragonato, in qualche modo, alle elezioni in cui un partito sembra guadagnare molti voti; molte persone tendono a votare per quel partito senza una convinzione etica o morale profonda dietro la loro scelta. Una considerazione di notevole importanza è emersa in un articolo di dicembre su The Wire, dove si discuteva dei film che potrebbero vincere premi. Questi articoli sono rilevanti, poiché presentano una lista di film candidati al riconoscimento, e un po’ tutte le riviste principali li pubblicano, ma non sono artisticamente attendibili pur se mediaticamente molto potenti. Possono spostare notevolmente l’ago delle probabilità che un film venga nominato, se molte riviste citano lo stesso film come probabile candidato, molti dei votanti incominciano ad interrogarsi ed a considerare come vera questa ipotesi. Tali articoli però risentono molto del potere di alcuni publicist che riescono ad ottenere che il film di uno dei propri clienti finisca in una di queste liste. Difficilmente ad esempio questi articoli sono stati scritti da esperti di colonne sonore o di animazione, ma da giornalisti esperti genericamente di showbusines, è chiaro dunque che tali previsioni si basano più un giudizio pubblicitario e clamore mediatico che di merito. Certamente, come affermava Zimmer, il ruolo di un pubblicista è cruciale, ma va sottolineato che anche il miglior pubblicista al mondo ha i suoi limiti e può operare solo fino a un certo punto se il film non è di suo già molto not. Ci sono poi anche dei calcoli puramente matematici da considerare come riportato da questo articolo: https://www.thewrap.com/how-many-votes-to-get-oscar-nomination-2024 Il ramo dei Cortometraggi e dell’Animazione Lungometraggio conta 888 membri con diritto di voto, rendendolo il secondo ramo più grande dell’Accademia. Di solito ciò significherebbe che 178 voti garantirebbero una nomination. Ma il voto in questa categoria è aperto non solo a tutti i membri del ramo, ma a tutti i membri dell’Accademia al di fuori del ramo che si offrono volontari per partecipare al voto. I potenziali elettori sono stati divisi in quattro gruppi e a ciascun gruppo è stato richiesto di vedere un gruppo assegnato di otto o nove film tra i 33 che si sono qualificati. Il numero necessario per ottenere una nomination dipende interamente dal numero di membri che hanno partecipato a tale processo. Il ramo della Musica contiene 394 membri con diritto di voto. Le 147 colonne sonore ammissibili e le 94 canzoni ammissibili stanno attraversando una prima fase di votazione che ridurrà i contendenti a due elenchi brevi di 15. Una volta entrati in shortlist, il numero magico affinché una canzone o una colonna sonora possano ottenere la nomination sarà di 66. Anche in questo caso, si tratta principalmente di una questione di finanze e relazioni. Non è possibile inviare direttamente e-mail ai membri dell’Academy, ma ci sono molte feste e eventi organizzati dagli studios, dove vengono invitati gli stessi membri dell’Academy, in occasione di questi eventi molto esclusivi (e che non tutti i film possono permettersi di organizzare) è chiaro che si ottiene una visibilità spropositata per alcune pellicole. I registi legati ai grandi studios poi possono anche permettersi di spedire ai giornalisti o ai membri dell’Academy DVD o Blu-ray del film creando un’opportunità in più di essere votati Spero che, con queste informazioni, siate in grado di valutare in modo più consapevole i premi Oscar. Per ora, con il film per il quale ho scritto le musiche “My Love Affair With Marriage” siamo ancora in corsa fino al 23 gennaio, viviamo in questo paradosso di Schrödinger, essendo contemporaneamente ancora in gara per l’Oscar ed allo stesso tempo fuori dalla gara, godiamoci questo momento. Di seguito il link per ascoltare la colonna sonora, uscita su Spotify nei primi di dicembre. Fatemi sapere cosa ne pensate! Oscar 2024, tutti i 33 lungometraggi d’animazione in corsa Share this:Click to share on Twitter (Opens in new window)Click to share on Facebook (Opens in new window) Related NEWS